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Il mojito perfetto

Il blog di Claudio Stefanini – bestemmie letterarie aperiodiche: scrivono tutti, perché non dovrei farlo io?

Autore

stefaudio

Alcuni buoni motivi per cui vale la pena avere le orecchie

a: l’assolo di chitarra verso la fine di Comfortably Numb

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Bpzxf_flm8M#t=270s

b: Ry Cooder che suona live Jesus on the mainline

http://www.youtube.com/watch?v=ebj_e4VagcA

c: Vinicio Capossela che ti entra dentro con Il ballo di San Vito

d:Jimi Hendrix in Voodoo Chile

http://www.youtube.com/watch?v=fBgyXXnbfBc

e: Stevie Ray Vaughan che supera il maestro in Voodoo Chile, live in Austin,Texas-1986

http://www.youtube.com/watch?v=lGqXN9wXeWE

f: tutte le percussioni dell’Ombelico del Mondo

g: l’intro di pianoforte di Firth of Fifth

http://www.youtube.com/watch?v=SD5engyVXe0

h: la disillusione che permea la Disamistade di Fabrizio De André

i: The Ghost of Tom Joad che materializza la miseria dentro chi lo ascolta

l:l’accordo iniziale di A Hard Day’s Night e quello finale di A Day in The Life, che racchiudono in   sè una intera storia del pop.

m: Redemption Song. La versione di Joe Strummer, anche per lui testamento spirituale di una vita in musica.

n: My City of Ruins. Qui c’ero anch’io. non dico altro.

..to be continued

tutti i suggerimenti saranno ben accetti 🙂

Una giornata quasi perfetta

Una giornata quasi perfetta

Oggi sono felice. La felicità di chi si comporta bene, rispetta le istituzioni e il prossimo.  Mi chiamo Costanzo, ho 28 anni ed è stata una bellissima giornata. Quando il sole ti bacia in fronte già sai che sarà un bel giorno. Peccato però che in giro ci siano un sacco di persone che non hanno rispetto per niente e nessuno. Prendete per esempio chi guida. Non sopporto quelli che stanno con una mano sul volante e l’altra a tenere il cellulare all’orecchio. E’ pericoloso! Distoglie attenzione e qualcuno potrebbe farsi male. Io ho il mio bel vivavoce e cerco anche di usare poco il telefono in auto. Ah, poi ci sono quelli che non mettono la freccia o ti sorpassano a destra. Che gli pigliasse…no, che dico, però potrebbero essere più educati.

Se c’è una cosa che mal sopporto sono gli impiegati delle poste, quelli allo sportello per il pubblico.

Sempre a dirti arrivo subito, un attimino, e poi vedi che stanno lì a raccontarsi i fatti loro.

Fossero alle dipendenze del mio capo, glielo farebbe vedere lui chi comanda. Col mio capo non si scherza, se sgarri sei fuori. E’ esigente, ma giusto.

Comunque non mi voglio certo lamentare. Stamani è iniziata proprio bene, ho anche vinto cento euro al gratta e vinci, e pensate che il barista è mio amico e il biglietto me lo aveva pure regalato. Ho conosciuto anche una bellissima ragazza al bar, lei aveva ordinato un cappuccio, come si muoveva accidenti, l’eleganza fatta persona. Si chiama Paola, bei capelli rossi, gran fisico, una voce così sexy che per paura di non essere all’altezza quasi non le chiedevo il numero di cellulare, dopo averci attaccato bottone. Domani sera però usciamo, ho approfittato della giornata iniziata bene e poco più tardi l’ho chiamata. Tump-tump, tump-tump faceva il mio cuore, quando ha detto si poco ci è mancato che mi arrivasse in gola. Un caffè, intanto, poi vedremo.

Però la giornata era ancora lunga, un salto da principale per le direttive del lavoro per oggi, un paio di seccature ma il lavoro è lavoro. Col lavoro si mangia. Se fossero tutti ligi al lavoro come me, qui in Italia le cose andrebbero meglio, mica come quegli impiegati statali che si fanno timbrare il cartellino dai loro compari per rubare soldi allo stato.

Se avessi potuto studiare forse avrei fatto il dottore. Ci penso ogni tanto, ma in casa non giravano troppi soldi e mi sono dovuto arrangiare fin da piccolo, ma non ho rimpianti. Guadagno bene, anche più di un dottore, direi.

Ci vorrebbe un bel disco di Gigi. Bravo Gigi, l’ho anche conosciuto una volta, ad una festa. C’era anche Anna, bella eh, ma dimostra un po’ più della sua età.

Si, perché il capo a volta organizza feste per noi dipendenti, ai migliori di noi fa pure dei regali, ci dà degli extra, insomma. E io, modestamente, sono bravo. A volte mi chiama come quel personaggio di quel film con John Travolta, come si chiamava?  Boh, non ricordo, tanto non l’ho visto, ma parlava di un tipo che risolveva problemi. Sono un factotum della ditta, ecco perché mi chiama così, so dove mettere le mani in molte situazioni.

In pausa pranzo sono andato a trovare mamma. Da quando non c’è più papà è un po’ triste, poi ci si è messo anche mio fratello. L’hanno arrestato alcune settimane fa, accusandolo di un non meglio precisato furto. Mamma c’è rimasta malissimo, io le ho detto che è sicuramente un equivoco e che tutto si risolverà, ho trovato anche un ottimo avvocato per lui. Lei non lo sa, ma mio fratello non è quello stinco di santo che crede. Io gliel’ho sempre detto, trovati un lavoro onesto, Beppe, non far morire la mamma di crepacuore, lascia stare quei tuoi amici che non combineranno mai niente di buono nella vita. Accidenti a lui e alla cocaina, si sta rovinando.

Però oggi mamma era più tranquilla, mi ha fatto il caffè, abbiamo fatto due chiacchiere e poi ho sbrigato alcune commissioni.

Ho visitato alcuni clienti, tutti carini e gentili, è bello quando ti portano rispetto anche se non hai un titolo, ma solo perché sono uno su cui si può contare. Poi per tutta la giornata ero su di giri per l’incontro di stamane, sono sempre tutto elettrizzato per l’appuntamento di domani.

Certo che in macchina nel traffico è proprio un inferno, chi ti sfreccia davanti, chi passa col rosso, chi attraversa le strisce quando per te è verde…sarebbe da affondare sull’acceleratore e portarne via un paio, ma non si può, magari hanno solo fretta e le loro preoccupazioni. Del resto anch’io lavoro sempre di fretta, come non comprenderli?

Ma io sono un buono, ho anche un bel cane, Kid, un mastino napoletano di tre anni, mi sciolgo quando gioca con me, salta, corre, si struscia e mi fa cadere. Oh, fa anche la guardia, mi ha difeso bene in un paio di occasioni, la sua firma è rimasta ben in evidenza su un balordo che voleva farmi del male.

Eh si, perché da queste parti mica è tutto rose e fiori, ci sono un sacco di delinquenti in giro per le strade che se non si impara a difendersi anche da soli, si può finire male. Rimane comunque un posto dove si vive bene, se si conoscono le persone giuste.

Ed oggi avevo proprio la gioia nel cuore, sono pure andato in chiesa a ringraziare la Madonna per la bella vita che mi ha donato. E per i miei due regali più grandi, i miei bambini che, anche se vivono con la loro madre, la mia ex moglie, mi vogliono un bene dell’anima. Sono la mia vita. Li vedo durante il fine settimana, se non ho da lavorare.

Poco fa sono rientrato da una bella cena con dopocena, ero con amici fidati, abbiamo mangiato e bevuto e avevamo tante ragazze intorno, carine, gentili, anche disponibili. Champagne a fiumi, c’era da festeggiare e lo abbiamo fatto alla grande.

Io poi però voglio tornare a casa mia, è il mio regno, mi sento protetto lì,  c’è Kid che mi aspetta, i giochi dei miei bambini,le loro foto. Ho la gioia qua.

Ho un unico cruccio per oggi.

Oggi sarebbe stata la giornata perfetta e mancava poco che la rovinassi,per colpa di  quello spiacevole contrattempo che mi ha fatto sobbalzare. Per fortuna poi è andato tutto bene.

Dentro a quel bar c’era un po’ troppa gente, quasi non riuscivo a lavorare, poi al momento buono la pistola si è inceppata ed ho quasi mancato il bersaglio, chi lo sentiva il capo dopo? Il cuore mi è salito in gola ma dovevo tenere la calma, per fortuna subito dopo il primo colpo è partito, bang nel collo, ero un po’ nervoso, ho dovuto finirlo con altri due colpi alla testa, bang bang, però nessuno mi ha intralciato, hanno capito che stavo solo lavorando ed ho potuto allontanarmi senza problemi.

Una giornata quasi perfetta, Costanzo Apice.

E domani sarà anche meglio.

-liberamente ispirato ad un fatto di cronaca di qualche anno fa; nomi autentici-

http://www.youtube.com/watch?v=X4EVAO6ofEE

La mia prima volta

Vorrei che tu fossi qui

Immagine

1975. 10 anni

Fino ad allora ricordi confusi, musichette sentite alla radio o al mangianastri Grundig, oppure jingle registrati col registratorino portatile Sanyo, con custodia di finta pelle nera. Quel giorno però arriva mio padre con uno strano disco: in copertina due uomini in giacca che si stringono la mano. Uno è in fiamme, ma continuerà per sempre a stringere quella mano, imperterrito nel suo vestito elegante, nonostante il fuoco arda anche sui capelli.

Thorens TD 166. Puntina su disco. Ciak, azione! Passando per il sintoampli Pioneer – allora erano di gran moda – escono dalle JBL L19 le prime note della mia vita in musica. Shine On You Crazy Diamond colpisce come mai niente prima la mia mente di bambino, iniziando a scavare quel percorso musicale di cui avrebbero fatto parte innumerevoli artisti, noti e meno noti, che ora risiedono stabilmente nei miei archivi fisici e liquidi. L’impatto è di tale portata che posso ricordare, come accade similarmente per i grandi eventi mondiali, tutto ciò che stavo guardando come una gigantesca fotografia tridimensionale: la moquette blu, le poltroncine in tela azzurre stile disco, il mobile laccato bianco portaelettroniche, i quadri alle pareti, le JBL, il Pioneer, il Thorens.

Negli anni avrei poi visto quell’impianto cambiare formazione, Pioneer, JBL, Mitsubishi, ESB,Teksonor e chissà cos’altro. Da ”grande” avrei dato la mia bella parte all’ascolto della musica: Onkyo, Mordaunt Short, Stilo, Krell, California Audio Labs, Audio Research, Teac, Rogers, Leema, Wilson Audio, Olive -finora- credo possano ringraziarmi per averli scelti, come io ringrazio loro.

2006, Lucca. Summer Festival.

Gente che si avvia per lo spettacolo di quella sera di luglio. Verso le 18, siamo su di un lato di Piazza Napoleone, una delle belle piazze lucchesi, partono le note del sound check.

È lei, è proprio lei. Sono elettrizzato, emozionato, groppo in gola e lacrime agli occhi. Le note di Shine On si diffondono nelle vie attorno alla piazza. Roger Waters stasera suonerà quello che rimarrà per molto tempo la mia migliore esperienza live di sempre, ma per me basterebbero comunque quelle note del suond check, quella Shine On You Crazy Diamond che so esser suonata davvero da Lui, con Snowy White e gli altri della band. Lui stasera è qui, ma- gico ed irripetibile cortocircuito emozionale con quel primo ascolto di molti anni prima, per il quale non ringrazierò mai abbastanza mio padre.

Grazie Roger, grazie Papà.

Postilla

2011. Milano. Forum di Assago. 2 aprile: quante volte avrò ascoltato, da quel novembre 1979, quel delirante psicocapolavoro conosciuto da tutto il mondo come The Wall? Centinaia, almeno. Oggi Roger ha deciso di rinnovare il cortocircuito. Sono emozioni fortissime, uno spettacolo senza precedenti. Riproducibile solo in parte, a casa, in digitale e sistema AVS. Le emozioni non cambiano, per fortuna. cambiano solo i mezzi per evocarle.

(mio articolo pubblicato da Suono-giugno 2011, pag. 8)

Il mojito perfetto?

Il mojito perfetto. Non si tratta di ingredienti, anche se un mojito fatto secondo le libere regole della bodeguita e non con le varianti nostrane di sedicenti barman è un passetto in più verso la perfezione.  Vuoi mettere il sapore della hierba buena con quello delle mente che spesso ci propinano i nostri bar? Ma il mojito perfetto è ben altro, è un mood, uno stato d’animo, un insieme di sensazioni che si crea solo in particolari situazioni.

Immagina un tramonto estivo su di una terrazza,una spiaggia, un luogo a cui tieni. Un tavolo, due sedie (ma se ne può anche fare a meno), pensieri positivi, il tempo si dilata, il mondo resta fuori. Solo tu e lei (lui, a seconda dei casi). E il mojito.

La catalisi di intensi momenti di vita.

Il mojito perfetto non è prevedibile. Puoi berne cento ma se la combinazione non è quella giusta, gusterai solo dei buoni cocktail. Al limite ti potrebbero anche ritirare la patente. Perché il mojito perfetto arriva quando meno te lo aspetti. Se sei bravo puoi provare a pilotarlo, a volte ci si riesce.

Il mio non plus ultra sarebbe sulla spiaggia di Buggerru, in Sardegna. Chissà.

Questo blog nasce da un’idea. Potrebbe finire qui oppure contenere cose belle, cose tristi, pensieri, momenti di vita, amici, racconti, recensioni, musica, foto.

Amore c’è già.

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