10 luglio 2013, ore 14 circa. Stazione di Lucca. Il treno della Giovanna -amica che ancora non conosco, potere delle conoscenze del 21° secolo- è in ritardo per via di un fulmine che ha strinato la linea e provocato soppressioni e ritardi piuttosto consistenti. Dai che dobbiamo partire, c’è da andare a Roma!
Verso le 16, con corollario di cellulare scaricatosi e quindi impossibilità di comunicare, tenendo conto che non so neppure che faccia abbia, la Giovanna che vien da Reggio Emilia si palesa davanti alla stazione e riusciamo a riconoscerci.
Possiamo partire.
Erika è una bella figliola toscana, intelligente, sorridente e solare, 18 anni e tanta musica in testa, testi tosti, scuola di vita. Lei è già a Roma, per lo stesso motivo per cui anche noi stiamo scendendo. E’ in giro per la città eterna, non c’era mai stata ed ogni luogo è una bellissima scoperta. Ora è a Fontana di Trevi.
Chiacchiere in macchina per conoscerci meglio, un’avventura messa su all’ultimo momento all’insegna di un “perché no? chissà quando ricàpita!” A Roma ci aspetta anche Francesca Eugenia, la terza protagonista dell’avventura.
Lei è amica mia da trent’anni, ci eravamo persi di vista per poco meno salvo ritrovarci un annetto prima in condizioni che meriterebbero perlomeno un intero altro articolo di questo blog se non di più.
Questo viaggio nasce da una specie di “se non ora,quando?” maturato per me poco dopo la fine del concerto di Bruce a Padova del 31 maggio, per la Giovanna dopo Milano del 3 giugno.
Fulminati.
Come i migliori eroinomani degli anni ’70.
Come quelli che hanno visto la luce.
Come quelli che grazie signore, posso averne un altro?
Come quelli che dopo averlo visto sono irrimediabilmente lost in the flood.
Francesca Eugenia invece non va ad un live da vent’anni. Vuole ricominciare in maniera seria. Lo farà.
Fulminati.
In realtà almeno altri due amici dovevano seguirci in questa avventura, il Gosto e la Claudia. Impegni di lavoro dell’ultimo momento hanno loro impedito di partire. Mi sarebbe costato una telefonata di 12 minuti il giorno dopo. Epica.
Erika invece aveva già pianificato Roma dopo aver seguito l’uomo di Asbury Park già a Napoli, Padova e Milano assieme ai suoi amici.
Nel mezzo ha sostenuto l’esame di maturità portando una tesina da applausi. Sul Boss e la sua musica. Fantastica!
Roma. Arriviamo tardi e non posso neppure incontrare il mio maestro di correzione del colore Daniele, come avevamo previsto di fare, perché lui ormai è sotto gli Arctic Monkeys. Solo rimandata.
Chi dice che Roma è bellissima non è andato oltre il centro storico. E’ una metropoli con tutte le brutture di tutte le metropoli del mondo. Abbiamo un B&B al Tuscolano, che non è altro che una stanza con un lettuzzo a castello all’interno di un appartamento di un cosiddetto supercondominio, un’accozzaglia di palazzine di 2-3-4mila abitanti. Bella mi’ casa.
Per fortuna il gestore è simpatico, ha trovato il modo di affittare camere chiamandole Bed&Breakfast. Vabbè, ci dobbiamo solo dormire, e neppure tanto.
Caldo bestia, proviamo ad avvicinarci all’Ippodromo delle Capannelle, dove il giorno dopo suonerà Bruce.
Un bel posto per concerti, ma ci si arriva davvero con difficoltà e ci si torna via anche peggio.
A letto presto, che la sveglia è puntata per le 4:30. Ci mettiamo a costruire un request sign con una mia foto e ci addormentiamo alle 2.
11 luglio 2013. Alle 5:15 siamo già alle Capannelle, in fila con quelle che verso le 6 sono già un paio di mila persone. Nel mucchio c’è anche Caterino Washboard Riccardi, il protagonista assoluto dello show di Padova del 31 maggio scorso. Ed anche molti altri che come sempre accade diventa impossibile incontrare per la bolgia umana, nonostante gli scambi di foto e di posizione gps in tempo reale tramite Facebook con tutti.

c’è anche Erika, da qualche parte, in fila per l’agognato braccialetto che qui a Roma è giallo.
Alla fine io avrò il numero 556. All’una (e trentacinque :-)) circa, Claudio Trotta estrae il numero di colui che entrerà per primo nel pit: 599.
Dei primi duemila, entreremo per ultimi, che culo. Alle 15:15, dopo 10 ore esatte di code, con almeno 40°C al sole pieno, entriamo nel pit. Ci mettiamo laterali a destra e conosciamo un po’ degli altri pazzi col bracciale giallo. Siamo assieme alle due ragazze toscane vestite da sposa che poi saliranno sul palco con Bruce durante Dancing in the Dark.

Nonostante il sorteggio sfortunato,siamo lì ad un passo lo stesso.
Alla fine ci siamo, verso le nove e mezza della sera partono le note diEnnio Morricone da C’era una volta il West.
L’inizio di un concerto epico, che non starò certo a descrivere canzone per canzone come già è stato fatto giustamente da moltissimi, mi soffermerò solo su alcuni momenti che lo hanno reso davvero unico.
La trascrizione dei miei sms col mio amico Gosto (che poi si chiama Massimo di nome vero), Springsteeniano di lunghissima data, più di 20 concerti suoi all’attivo…tranne questo.
Tranne questo dove ha suonato ciò che ha suonatopochissime volte in 40 anni di carriera. Povero Gosto, è sempre lì che piange.
La scaletta la trovate ovunque e saprete pure che Bruce e la E Street Band hanno suonato pezzi memorabili… il botta e risposta via sms con Massimo è un po’ lungo ma vale la pena leggerlo tutto, inizia dandomi consigli e finisce imprecando per non esser venuto, oltretutto è anche profetico ad un certo punto 😀
* * *
Claudio:
Sfiga. Sono 556, è uscito il 599
Massimo :
Non ho veramente parole! Che fortuna! Fai un cartello con scritto say hello to massimo :)))))) quello è capace di farlo davvero
Prepara i cartelli x dancing
Tu metti che vuoi ballare con soozie ( la violinista) e giovanna dalle il cartello di ballare con nils vi fa salire entrambi
Ah no contrario entrate x ultimi :)) scusa :((
Claudio :
Già
Massimo :
Beh comunque mettetevi vicino a una pedana. Lato destro della pedana mi raccomando
Perche a sinistra tiene la chitarra
:)) esperienza da pit :))
Claudio :
Ok!
Massimo :
Argh tweet di lofgren working on rome surprise. Epic night ahead. Arghhhh me misero :(((
Claudio :
Visto
Massimo :
Piango e impreco. [XXXXX XXX!] Se fa nycs vi uccido
Claudio :
Spera di pugnalarmi allora 🙂
Massimo :
Hahaha ufffff sicuramente dopo san siro bruce sara indiavolato. Voglio venire anche io :(((
Claudio :
Vieni c’è posto
C’è anche il biglietto della Claudia
😃😃😃
Massimo :
E come fo? Fino alle 1830 devo stare a lavoro e poi mi ci vorrebbero 4 ore per arrivare li
Claudio:
Era una battuta 🙂
Massimo :
Se esistesse il teletrasporto verrei anche 1 min prima dell’inizio
Claudio attento a quando da dietro si alzeranno. Potete recuperare delle posizioni :))
Ma potreste pure perderle
Claudio :
Sono nato attento 😃😃
Massimo :
Si ma tutti quelli dietro di te ambiscono a venire il piu avanti possibile. Quando ero dietro ho recuperato un sacco di file :))
Claudio :
Meno anche un po’ avanti da inculare
Massimo :
Oggi non dovrebbe uscire a fare il soundcheck ma se lo fa scatta subito
Claudio :
Certo
Massimo :
Dai che devi fare un sacco di video e foto
Avete preparato i cartelli che ti ho detto??
Claudio :
Video non so. Foto si
No non ho cartone
Massimo :
Non fa video la macchina che hai preso?
Claudio :
Si si ma non so se ho voglia di tenerla su x un pezzo o due. Ma forse si
Massimo :
Stasera sting sul palco con bruce 🙂
Claudio :
Fonti?
Massimo :
Ieri o ieri l’altro bruce al back stage di sting
Claudio :
Bene
Massimo :
Sei stato attento??
Claudio :
Si sono avanzato. È non è finita 🙂
Massimo :
Il mio amico da dietro è a quasi transenna
Claudio :
Io pure. Ora siamo tornato n po’ medierei per rimetterli tutti a sedere
Indietro
Massimo :
Male
Claudio :
No no
Male per te 😃
Massimo :
Ah si. Soprattutto x le voci che leggo
Oddio la segreteria!!! Claudio!!!!!
Claudio Stefanini:
Eh?
Che segreteria?
Stai seguendo la setlist?
Massimo :
Ha fatto incident?? Dimmi di no
Claudio :
Per ora no
Massimo :
Incident on 57th street? La conosci? Qui dicono che l’ha fatta
Chiedi!!!
Claudio :
Allora la stava facendo prima
Massimo :
Come allora la stava facendo prima????? Ma che culo avete??? Incident kitty’s roulette!!! Tre miti
Seee cosi mi butto davvero
Claudio :
Ora farà Rosalita
Massimo :
Non e vero
Rosie!
Claudio :
Ha preso il sign di NYC Serenade
Nota: a questo punto Massimo sviene, poi mi chiama sul cellulare per poter almeno ascoltare in diretta la più bella esecuzione di NYC Serenade mai sentita prima. Sono rimasto almeno 12 minuti con il mio telefono ad altezza faccia, ma ne è valsa la pena, per far si che Massimo non si suicidasse per la delusione di non essere lì con noi 🙂
Massimo :
Grazie di avermi fatto sentire nycs. Ti sei visto il piu bel concerto di Bruce di sempre in europa. E io son ancora qua che mi martello le palle! Che due coglioni
* * *
New York City Serenade merita un capitolo a parte. La sorpresa per Roma di cui parlava Nils Lofgren nel suo tweet riportato da Massimo. Nella quarantennale carriera di Springsteen suonata solo 8 volte live, Roma compresa.
Prima volta in Europa. LA più richiesta di sempre dal pubblico, c’è gente che si è fatta decine e decine di concerti con la speranza di sentirla. A Roma è accaduto, con il bonus della sezione archi dell’Orchestra Roma Sinfonietta
che l’ha resa una performance unica. Di quel momento ho ricordi vaghi, onirici. Occhi gonfi, la Giovanna era davanti a me a bocca aperta mentre Francesca era sparita perché si era sentita male, ma se la stava godendo solo qualche
fila più indietro. Di quelle cose di cui ti rendi conto solo dopo opportuna metabolizzazione.
E naturalmente, da qualche parte lì davanti c’erano Caterino, Cesare, Antonio ed Elisa, amici miei e di Joe e centinaia di altri che alla fine ci si conosce tutti tra quelli che portano il braccialetto. E c’era anche Erika. Già, Erika.
All’inizio l’avevamo lasciata a Fontana di Trevi. Lei era in giro per Roma e, come in certe favole, quasi per caso si rova nel posto giusto al momento giusto. All’improvviso da una macchina parcheggiata nelle vicinanze della fontana
esce una persona, maglietta grigia, cappellino ed occhiali scuri per dare un po’ meno nell’occhio. È Lui, solo alcuni se ne accorgono subito, pure Erika. Tra il Boss e i suoi fan c’è una sorta di rispetto reciproco che non esiste con nessun altra
star vivente al mondo. Nessun assalto, ma rispettoso avvicinamento, senza schiamazzi ed urla, per rispettare comunque la sua privacy. In cambio, Lui e lo staff si lasciano avvicinare intendendosi ad occhiate -non farmi riconoscere troppo
e io non ti faccio allontanare, vorrei solo star tranquillo dieci minuti come un turista qualsiasi- ed infatti Erika è protagonista di questo muto accordo, si avvicina a Bruce e, in silenzio, ammira la Fontana assieme a colui che con le sue canzoni
ha dato e dà gioia e speranza a milioni di persone, non intoccabile ma avvicinabile come un amico qualsiasi in gita, con uno scarnissimo servizio di sicurezza tanta è la fiducia reciproca con i fan di tutto il mondo.

Quando Bruce si allontana e torna verso l’auto, accenna ad Erika e il piccolo gruppo di fan che l’hanno riconosciuto a seguirlo in silenzio verso l’auto, dove scambierà due parole e degli autografi con tutti, prima di andare via.
e come ricompensa e prova di non aver solo sognato, Erika si ritrova un braccio autografato, ma soprattutto l’emozione di aver condiviso alcuni attimi privati con la persona che lei -e non solo lei- ammira di più al mondo:
“Stavo guardando una delle cose più belle di questo mondo accanto all’uomo più bello del mondo. Me lo ripetevo in continuazione nella testa, mentre percepivo una meravigliosa sensazione, un’aura positiva che mi avvolgeva e mi faceva stare bene. Sono stati minuti interminabili, che ho stampato nella mia mente per non dimenticarli mai più. ” (EB)
Sono così tante le cose accadute e le persone conosciute durante quella pazza due giorni che è difficile anche ricordarsi tutti gli episodi. Una cosa però voglio raccontarla, a termine di questa cronaca. Tra una fila e l’altra, in cerca di
qualcosa da bere e da mangiare, abbiamo percorso in lungo e in largo il perimetro esterno dell’ippodromo. Gli edifici sono quasi tutti fatiscenti, maltenuti, un vero peccato che si lasci andare in malora un posto così bello.
Ci sono anche diversi gatti randagi che vivono davvero alla giornata, trovando qualcosa da mangiare anche grazie alla gente che frequenta la zona in occasione degli spettacoli, oltre alle indispensabili gattare. Andando in giro nell’attesa di
entrare per l’estrazione della lotteria del pit, io e Francesca Eugenia notiamo una gatta bianca e nera in cerca di cibo, un po’ in difficoltà. Si fa avvicinare e notiamo che aveva un grosso ascesso sulla coscia sinistra, piuttosto esteso e non
ancora aperto. Allora, vista anche la mia professione, siamo tornati alla macchina a prendere il necessario e tornati alla gatta che si trovava sempre nei paraggi. Mentre mangiava abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere
in quel momento per rimediare al problema. Pulito e svuotato l’ascesso, disinfettato, somministrato antibiotici. Può cambiare il destino di un animale randagio: lasciato così avrebbe avuto almeno le sue gran difficoltà a guarire, o più
probabilmente sarebbe andata male, visto anche il caldo che faceva in quei giorni.
Poi ce ne siamo andati a far la fila per il concerto e dopo la sua conclusione siamo anche tornati a lasciare ancora un po’ di cibo per lei.
Francesca Eugenia, che è di Roma ed è peggio di me, due settimane dopo è tornata alle Capannelle a cercare la gatta.
Era ancora lì, in splendida forma, guarita e forse anche un po’ ingrassata.
Possiamo dire che è grazie a Bruce che qualcosa di bello si è avverato anche per lei? possiamo dirlo, possiamo dirlo. Una delle tante belle storie che gravitano intorno al suo passaggio 🙂
Ah, alla fine poi la mia richiesta non l’ha presa, ma chissenefrega, ha fatto ben di meglio. Ha dispensato sogni e canzoni ad ognuno di noi. Il cartello proverò a darglielo di nuovo alla prossima occasione.
Chi viene?
8 settembre 2013 at 09:16
Ho visto soltanto 3 concerti in tutta la mia vita, tutti e 3 proprio di Franco Battiato. Gli piace farli in mezzo ai prati, e questo talvolta causa degli inconvenienti non da poco.
Ad esempio, al primo dei 3 concerti aveva piovuto a dirotto dalla mattina fino a un’ ora prima dell’ inizio, e quindi per raggiungere il mio posto a sedere dovetti avanzare nel fango che mi arrivava fino alle caviglie.
Tuttavia, fare i concerti in un contesto agreste ha anche dei lati positivi: ad esempio, al secondo e al terzo concerto eravamo in piena Primavera, e quindi l’ aria era carica di tutti gli odori naturali della terra, sembrava di essere nel giardino dell’ Eden.
Al primo concerto Battiato fece un’ entrata in scena spettacolare: arrivò in macchina, fece fermare l’ autista a poca distanza dagli ultimi posti a sedere e poi percorse a piedi il tragitto da lì al palco. Anche lui si sarà riempito le scarpe di fango, ora che ci penso.
Il pubblico fu molto disciplinato: invece di sporgersi in avanti per toccarlo, si alzò in piedi e lo applaudì a scena aperta. Lo facemmo perché avevamo capito il senso profondo di quella scelta: Battiato voleva esprimere vicinanza al suo pubblico non con un sorriso finto, non con un ringraziamento stereotipato, ma con il gesto simbolico di camminare in mezzo a noi. Ci commosse senza bisogno di dire una parola.
Il terzo concerto fu il più bello in assoluto, perché lui nell’ ultima mezz’ora ci chiamò tutti sotto il palco e fece canzoni a richiesta finché non gli andò via la voce.
Quella sera stessa capii che non l’ avrei più visto in concerto, perché era meglio chiudere così, avevo già toccato l’ apice.
11 settembre 2013 at 10:39
Grazie wwayne per il commento. Sono d’accordo con ciò che dici,ma a volte tornando ai concerti più volte le sorprese buone ci possono sempre essere. Non sempre, ricordo che la mia seconda esperienza coi pink floyd non fu entusiasmante.
11 settembre 2013 at 10:42
Il mese scorso Battiato é tornato nella mia città, io l’ ho saputo con 3 giorni di anticipo e ti confesso che la tentazione di andarci l’ ho avuta. Vedremo in futuro… grazie per la risposta! : )
11 settembre 2013 at 11:58
Se ti è piaciuto sempre di più,come mi è parso di capire :-), tornaci. Io non faccio così con tutti, sono stato ultimamente a vedere i System of a Down e uno mi basta, ma Marylin Manson lo tornerò a vedere, così come Norah Jones. Vinicio Capossela credo di averlo visto almeno 12 volte, e ci tornerò sicuramente. Springsteen bé, lo hai letto, e ti consiglio di vederlo almeno una volta, se tornerà in Italia (abbiamo tutti la speranza per il 2014). Ciao!
11 settembre 2013 at 13:38
Complimenti per il post e…. per i tuoi ottimi gusti musicali.
Adoro il Boss da quando avevo 15 anni e ora che ne ho 34 la passione per la sua musica è solo aumentata ed aumentata ancora,
C’ero a Roma (come anche a Milano) e sono stati concerti epici che per me hanno significato molto. La prima volta lo vidi a Bologna 14 anni fa nel reunion tour e dà allora, incredibilmente, lui e la Band sono incredibilmente migliorati ancora, i concerti diventati ancora più epici e mitici.
ciao e grazie per il bel racconto!
11 settembre 2013 at 13:41
Grazie a te per averlo letto! Se vuoi leggi anche il post precedente, non te ne pentirai!
26 settembre 2013 at 19:50
..avevo già lasciato un post…ma temo di non essere troppo tecnologica…Mi associo a Lapinsu, mi sono ritrovata in molti dei tuoi racconti. Essendo romana ho visto il boss sia all’Olimpico anni fa (ho pianto credo per tutte le 3h e 1/2.. con mia sorella che mi guardava tipo fossi un’aliena!)che a S.Siro quest’estate…e ammetto (sigh!) che – se possible -qui si è proprio superato! Pls keep in touch per eventuali nuovi tour europei (.. oltre oceano la vedo un pò + dura)..
bello cmq sapere che ci sono altre persone con cui condividere queste passioni, difficili da spiegare a chi non ce le ha già dentro
26 settembre 2013 at 20:44
Grazie Simonetta, grazie. Assieme ad alcuni amici stiamo pensando che, in caso di european leg 2014 del tour, sarebbe il caso di affittare un camper per seguire alcune date in fila. Ne vale la pena! 🙂
8 febbraio 2014 at 18:19
Mia vecchia compagna di banco di scuola era molto commossa dalla storia della gatta col accesso. Il tuo blog si legge bene anche se tradotto in inglese tramite facebook. Complimenti!
8 febbraio 2014 at 18:30
Grazie Francis! Avevo pensato anche a una versione in inglese, in verità. Però il mio inglese peobabilmente non ne lo permetterebbe. Però ci penso. Mi fa piacere che vi sia piaciuto. È stato un giorno magico.
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Sono felice te che hai potuto vivere tutto questo in questo modo pazzesco e mi rivedo tantissimo nel tuo amico Massimo ahahahaha
Grazie per essere passato anche da me 😉
Mauro Abbiatescianna – AscoltieRacconti.com
30 giugno 2016 at 13:09
Grazie Mauro!!!!